Osservando questi numeri è semplice avere anche un’idea di massima delle applicazioni che teniamo installate sui nostri device, pronte per ogni necessità , uso e svago.
In realtà , secondo un recente Report della Nielsen gli utenti di Apple e Android non usano più di 26,7 App al mese, spendendoci però una quantità sempre maggiore di tempo.
Che cosa significa questo per il mercato delle App mobile? Quali applicazioni sono le nostre preferite e perché?
Come mostra la chart prodotta da Statista, il tempo speso dagli utenti sulle App ha raggiunto nel Q4 del 2014 oltre le 37 ore mensili. Tempo che però viene suddiviso su poche attività , soprattutto considerando la moltiplicazione esponenziale delle opzioni a disposizione dell’utente.
Quando Apple nel 2008 ha aperto il suo App Store, nessuno neanche un visionario come Steve Jobs avrebbe potuto immaginare che per ogni azione o necessità , ci sarebbero state una o più App a tentare di soddisfarla. Sicuramente non un milione e mezzo.
Il concetto di App usage è diventato parte fondamentale della mobile user experience. Conoscere le modalità d’uso delle applicazioni mobile permette ad ogni bravo developer di sviluppare prodotti sempre più focalizzati sugli scenari più importanti e soddisfare le esigenze principali di chi poi ne sarà utilizzatore.
Effettivamente però, l’operosità di migliaia di sviluppatori nel creare giorno dopo giorno nuove App non viene corrisposta dalle attenzioni dei consumatori degli Store, che rimangono fedeli alle loro favorite.
Infatti, negli ultimi due anni il numero di App con cui un singolo utente interagisce con costanza è rimasto piuttosto stabile ed il 70% dell’utilizzo totale si ripartisce sulla top 200.
Ad amplificare il numero di ore passate tra le App, sempre secondo Nielsen, è stato l’aumento esponenziale nel settore entertainment, all’interno del quale gli utenti trascorrono una buona parte del tempo complessivo.
La categoria dell’intrattenimento racchiude al suo interno tipi di App molto diverse tra loro, ma i primi posti di App usage spettano a:
La funzione principale che le persone attribuiscono alle App sul loro smartphone è quella di intrattenimento, scegliendo di giocare, ascoltare musica e vedere video. Infatti, escludendo delle applicazioni utilizzate per lavoro e quelle con funzioni sociali, le persone interagiscono con le App sul proprio device principalmente nei momenti in cui sono sole, oppure annoiate ed in cerca di un passatempo.
E le App sono divertenti. Fresche, coinvolgenti spesso. Immediate, a portata di mano.
Un’altra caratteristica interessante da considerare è il ciclo di vita sempre più breve di alcune App, che cavalcano la cresta dell’onda per qualche mese al massimo, per poi subire un abbandono di massa.
Ciò avviene per una user experience non ottimale, per una grafica poco gradevole o per delle funzionalità di cui l’utente non ha realmente bisogno. Ma anche per l’incapacità di mantenere costante il coinvolgimento dell’utilizzatore, richiamandolo all’interno dell’App ed eliminando tutte quelle frizioni o dispersioni che lo portano all’abbandono.
Anche perché il premio per essere una delle top App è un elevato tasso di engagement dell’utente. Ma ad oggi, per raggiungere una posizione così di prestigio bisogna confrontarsi con delle aspettative molto elevate e un grado di competizione molto forte.
Per questo chi lavora nel mercato delle applicazioni mobile o chiunque le inserisca tra gli strumenti di comunicazione interna ed esterna deve puntare alla qualità e soprattutto alla pianificazione di una corretta mobile strategy.
Il focus nel medio e lungo termine è quello di lavorare su parametri qualitativi come la retention e l’engagement, che portano gli utenti ad utilizzare sempre più spesso l’App e a compiere azioni mirate al raggiungimento degli obiettivi individuati in fase di definizione della strategia.